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Ilaria Cicconi intervista Mons Yoannis GAID

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Intervista al presidente dell’Associazione Mons. Yoannis Lahzi Gaid sull’Ospedale Bambino Gesù del Cairo e l’Orfanatrofio Oasi della Pietà che l&

2022-06-10

Intervista al presidente dell’Associazione Mons. Yoannis Lahzi Gaid sull’Ospedale Bambino Gesù del Cairo e l’Orfanatrofio Oasi della Pietà che l’Associazione Bambino Gesù del Cairo sta realizzando

L’Associazione Bambino Gesù del Cairo onlus persegue finalità di solidarietà sociale mediante la promozione e il sostegno sia in Italia sia all’estero dell’assistenza sociale e sociosanitaria con particolare riguardo alle gestanti e ai minori abbandonati o comunque appartenenti a famiglie non autosufficienti. L’Egitto è caratterizzato da una situazione di povertà e molti bambini vengono abbandonati, lasciati nella povertà a vivere in condizioni terribili.

Al Cairo, nella zona definita “Nuova Capitale Amministrativa”, l’Associazione sostiene due progetti: un Orfanatrofio denominato “Oasi della Pietà” e un Ospedale denominato “Bambino Gesù Woman’s & Children’s Hospital”.

Come racconta durante l’intervista il presidente dell’Associazione Mons. Yoannis Lahzi Gaid, l’idea del progetto dell'orfanotrofio è iniziata dopo la firma del documento sulla fratellanza Umana.

Questo Documento è stato siglato il 4 febbraio 2019 da papa Francesco e dal Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyip in nome della fratellanza tra i popoli per evitare le guerre e i conflitti. I concetti fondamentali su cui si basa sono il rifiuto della discriminazione in nome della religione, il rifiuto del terrorismo religioso a favore del dialogo tra i credenti cristiani e musulmani.

Mons. Yoannis Lahzi Gaid ci parli dell’idea della realizzazione di questi 2 progetti

«l’Oasi della Pietà è un progetto che concretizza il concetto della fratellanza in azione di carità verso i fratelli bisognosi.  È così nata l’idea di costruire una casa di che avrà le porte aperte a tutti i bambini, senza alcuna distinzione.

Questo progetto accoglierà dunque tutti bambini che non hanno genitori o figli di famiglie povere che non possono sostenere la loro crescita oppure i bambini abbandonati dalle loro famiglie per diversi motivi (ad.es i figli di genitori in carcere o di nuovi matrimoni che rifiutano i bambini di un precedente matrimonio).

Il nostro progetto “Oasi della Pietà” desidera dare la possibilità a questi bambini di avere una casa dove possono crescere serenamente e ricevere educazione, formazione, cure mediche, opportunità di crescita e di imparare un lavoro.

Nell'orfanotrofio ci sono diversi laboratori: per insegnare l’arte del mosaico, l'arte delle icone, la falegnameria e altri lavori manuali. Tutto questo per dare ai bambini non solo la possibilità di crescere serenamente ma anche di garantire il loro futuro. Ogni bambino che entrerà nella casa sarà dunque accolto, accompagnato sia durante il tempo di permanenza sia successivamente quando raggiungerà l'età della maturità».

Chi si prenderà cura dei bambini?
«I bambini vivranno nell'orfanotrofio in famiglia, ossia in un appartamento. Ogni sei bambini verranno affidati a una coppia di giovani volontari e vivranno insieme in un appartamento. Studieranno insieme, giocheranno insieme e così sperimenteranno l’abbraccio di una vera famiglia.

L’Oasi della Pietà, in questo modo, darà alle coppie disagiate la possibilità di vivere nell'orfanotrofio e a loro l’opportunità di donare affetto ai piccoli ospiti; quindi, è un bene che ha due facce una verso la famiglia di volontari e una verso i bambini che vivono con loro.

Nel caso non ci fossero sofficienti coppie i bambini verranno affidati agli educatori e educatrici che faranno da genitori.

La casa offrirà tutto ciò che noi vogliamo dare ai nostri bambini. Andranno a scuola come tutti gli altri, riceveranno le cure necessarie, verranno vestiti bene, curati ed educati. Avranno un campo per giocare, una sala giochi, una biblioteca, assistenza medica e psicologica.

L’Oasi della Pietà è un progetto completo, studiato bene per poter dare a questi bambini tutto ciò che la vita gli ha tolto».

Perché avete scelto l’Egitto?

«Per diversi motivi. Prima di tutto perché l'Egitto è un paese di circa 110 milioni di abitanti e tanti di questi vivono sotto la soglia della povertà.

Il secondo motivo perché in Egitto è il paese dove vivono insieme cristiani e musulmani quindi è il terreno della fratellanza e della convivenza.

Inoltre, l’Egitto è la patria dell'università di Al-Azhar. 

Un altro importante fattore: in Egitto non è permesso adottare i bambini, quindi l’unico modo è quello di dargli una casa e accoglienza là.

Infine, l’Egitto è la porta del Medio Oriente e del mondo arabo e islamico.

Tutto questo non esclude la possibilità di estendere il progetto in altri paesi che hanno necessità».

Quando sarà pronto l’Orfanatrofio?

«Siamo al 90 % dei lavori e desideriamo concludere il prima possibile ma tutto dipende anche dalle donazioni e dalla raccolta fondi.

Questo momento di guerra ha purtroppo causato l’aumento dei prezzi.  La stessa cosa vale per l'ospedale è un progetto pronto, però non iniziamo senza concludere prima l'orfanotrofio e senza ricevere i fondi necessari per portarlo a termine».

Il progetto è quello di costruire anche un ospedale?

«Il secondo progetto è quello di costruire un ospedale che verrà chiamato “Bambino Gesù del Cairo” legato al Bambino Gesù di Roma, per offrire le cure necessaire ai bambini dell'orfanotrofio ma anche a tutti gli altri bambini.

L’idea è quella di beneficiare della scienza del Bambino Gesù di Roma attraverso la formazione dei medici e degli infermieri che verranno istruiti a Roma prima di prestare servizio al Cairo. Le due strutture saranno collegate digitalmente per trattare insieme casi particolari».

La vostra Associazione lavora anche in Italia?

«Certamente. È un’associazione Italiana e i membri sono nella stragrande maggioranza italiani. Qui in Italia aiutiamo le famiglie disagiate».

Il progetto per rendere più semplice la pratica dell’adozione in Italia
«In questo periodo stiamo preparando un congresso nazionale per studiare la delicata questione dell'adozione. Il congresso sarà aperto a tutti».

Come aiutare e sostenere il progetto dell’Orfanatrofio e dell’Ospedale

«Innanzitutto, visitando il sito della nostra Associazione (www.bambinogesu-eg.com) lì si trovano tutte le informazioni dettagliate dei progetti.

Poi, aderendo alle iniziative come quella della cucina che è stata pubblicata sul sito for Funding di Intesa Sanpaolo

(https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/gesu-cairo-cucina)

Le persone possono andare sul sito e donare anche un euro o cinque euro perché solo con il poco di tanti possiamo fare la differenza!

Un'altra modalità è quella di donare delle formelle. Le formelle sono numerate, quindi la persona che dona avrà automaticamente una formella dove potrà incidere il proprio nome o di colui che desidera. Molti, ad esempio, fanno incidere il nome dei figli o dei genitori defunti.

Questa è un'altra iniziativa che abbiamo sulla piattaforma del sito della nostra associazione.

Un altro modo è quello di donare all'associazione il 5 X1000 in sede di dichiarazione dei redditi».

Ultimo Messaggio?

«per realizzare questi progetti chiediamo l’aiuto di tutti. Non si tratta di fare grandi cose, ma di fare qualcosa. Madre Teresa ci insegna che “Non bisogna fare cose grandi, ma basterebbe che ognuno di noi faccia la sua parte e il mondo non sarà più lo stesso”».